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LE ORIGINI DELLA FESTA DELLA DONNA

“Le origini della festa dell'8 Marzo risalgono al 1908, quando un gruppo di operaie dell'industria tessile "Cotton", a New York, scioperano per protestare contro le terrificanti condizioni in cui sono costrette a lavorare.
Lo sciopero si protrae per alcuni giorni, finché l'8 marzo il proprietario Mr. Johnson, stanco della mancata produttività delle sue operaie, blocca tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire.
Un grosso incendio divampa all'interno della fabbrica e le donne operaie prigioniere ne sono travolte e ben 129 di loro muoiono arse dalle fiamme.
In seguito questa data e’ stata proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne, da Rosa Luxemburgo, scrittrice e filosofa tedesca degli inizi del secolo ventesimo, proprio in ricordo della tragedia.
Questo triste accadimento da’ il via negli anni immediatamente successivi ad una serie di celebrazioni che, per i primi tempi, sono state circoscritte agli Stati Uniti e hanno avuto come unico scopo il ricordo dell’orribile fine fatta dalle operaie morte nel rogo della fabbrica.
In seguito, con il moltiplicarsi delle iniziative che hanno visto come protagoniste le rivendicazioni femminili in merito al lavoro e alla condizione sociale, la data dell'8 Marzo ha assunto un'importanza mondiale, diventando, grazie alle associazioni emministe, il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli, ma anche il punto di partenza per il proprio riscatto umano e sociale.

 

Se vuoi, leggi di piu' sulle origini della festa della donna.

 

 

                                                                                                   

I DIRITTI DELLE DONNE IN ITALIA

 

Fino al Novecento molti diritti, riconosciuti all’uomo, continuavano ad essere negati alla donna, la quale dipendeva in tutto e per tutto dall’uomo: non poteva votare, iscriversi all’Università, testimoniare nei processi e neppure poteva svolgere lavori qualificati.
Le era riconosciuto solo il ruolo di madre e moglie che svolgeva all'interno della famiglia.
La condizione sociale della donna comincio' a cambiare nella seconda metà dell’Ottocento con lo sviluppo industriale.
La donna, infatti, entrava nelle fabbriche e svolgeva sempre più attivita' prima riservate agli uomini, sebbene il suo salario continuasse ad essere più basso di quello dei colleghi maschi.
Dovette lottare ancora a lungo per emanciparsi, cioè per liberarsi dalla posizione di inferiorità che fin dai tempi più antichi le fu' riservata dalla societa'.
Un grande aiuto all'emancipazione della donna venne dai movimenti femministi, sorti tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, che volevano ottenere il suffragio, cioè il diritto di voto, anche per le donne. Molti uomini si opposero fortemente alle richieste di voto delle donne e per deriderle chiamarono "sùffragette" le esponenti del movimento femminista.
Dopo molti anni di lotte, le prime ad ottenere il diritto di voto furono le donne inglesi nel 1918, poi quelle americane nel 1920. Le donne italiane lo conquistarono solo nel 1946.
Anche nel ruolo che le donne riverstivano all'interno della famiglia la loro situazione cambio'.

In Italia nel 1975 venne emanato il Diritto di Famiglia che riconobbe alle donne diritti pari a quelli dell’uomo e la possibilita' per le coppie di divorziare.

COME SI CELEBRA OGGI LA FESTA DELLA DONNA IN ITALIA?

In Italia il giorno 8 Marzo vengono spesso organizzati manifestazioni, cortei e convegni sul tema della condizione femminile nel mondo del lavoro, sui diritti civili e sulla discriminazione, promossi da partiti, associazioni sindacali e organizzazioni civiche.

In Italia le donne sono solite adesso festeggiare la festa della donna ritrovandosi “insieme ma solo tra donne”, senza I rispettivi compagni, per una cena fuori, al ristorante oppure per una notte a ballare in discoteca o al cinema.

Per un giorno all'anno i mariti restano fuori dalla vita delle loro mogli, si occupano dei bambini e, forse, delle faccende di casa.

Key words: Italian tutor / Italian teacher / Italian classes / Italian tuition / Italian course / Italian lessons / Italian private tutor / Italian Hertfordshire / Italian Shefford / Italian Bedfordshire / Italian Bedford / Italian Hitchin / Italian Letchworth / Italian Welwyn / Italian Hatfield / Italian Baldock / Italian Stevenage / Italian Biggleswade / Italian Sandy / Italian St. Neots​ Italian Stotfold

LA MIMOSA

La mimosa e' il fiore simbolo dell’8 marzo ed è stata inventata in Italia nel 1946 quando “l’Unione Donne Italiane” stava preparando le celebrazioni del primo "8 marzo" del dopoguerra. Ci si e' posti il problema di trovare un fiore che potesse caratterizzare visibilmente la Giornata e, considerando che in quel periodo c’era già in uso il garofano rosso, fiore simbolo usato per la festa dei lavoratori del Primo Maggio, le giovani donne romane decisero per la mimosa.


I sui fiori gialli e profumatissimi hanno in più il vantaggio di fiorire proprio nel periodo giusto e non costano tantissimo.

Quindi, la scelta della mimosa non ha avuto un significato recondito o ideologico ma e’ stata una scelta semplice e casuale.


La mimosa in Italia viene offerta il giorno 8 marzo alle donne sia dagli uomini che dalle stesse donne.

DONNE CHE HANNO FATTO LA STORIA: GIOVANNA D'ARCO

 

 

                                               

 

Giovanna d'Arco era la figlia più piccola di una famiglia di contadini del villaggio di Domrémy, in Francia e nacque nel 1412, in un periodo in cui la nazione era sotto la dominazione inglese a seguito della sanguinosa Guerra dei Cent'anni.

Inoltre, la regione era stravolta da una guerra civile che vedeva gli Armagnacchi, partigiani del re, schierati con gli inglesi contro i Borgognoni. Uno dei fattori decisivi di questo conflitto interno era rappresentato dal controllo della città di Orléans, situata in posizione strategica sulla riva della Loira.

Alla morte dei re Enrico V di Inghilterra e Carlo VI di Francia, avvenute entrambe nel 1422, gli inglesi proclamarono Enrico VI, allora ancora bambino, re di Inghilterra e di Francia. L'erede legittimo al trono francese, Carlo VII, si rifiutò di abdicare ribadendo i suoi diritti di successione al trono, ma non potè far celebrare la sua incoronazione secondo il rito ufficiale che avrebbe dovuto tenersi nella città di Reims, allora sotto il dominio inglese.

 

Nel villaggio di Domrémy, la tredicenne Giovanna d'Arco trascorreva la sua adolescenza in preghiera. La giovinetta spesso udiva "voci" celesti e aveva strane e sorprendenti visioni.

Ella stessa racconta:

"La voce mi disse che dovevo lasciare il mio paese per recarmi in Francia. E aggiunse che avrei posto in assedio la città di Orléans. Mi ordinò di recarmi a Vaucouleurs, da Robert de Baudricourt, capitano della città, che avrebbe affidato alcuni uomini al mio comando. Risposi di essere una semplice ragazza che non sapeva andare a cavallo e ignorava come si conducesse una guerra".

Sin dall'inizio le fu comunicata la sua missione: era stata scelta da Dio per salvare la Francia e aiutare il Delfino Carlo VII, erede legittimo al trono. Per portare a compimento quanto le era stato comandato avrebbe dovuto indossare abiti maschili, brandire le armi e condurre un esercito.

Un giorno, al suo ritorno dai giochi nei campi, Giovanna scopre che gli inglesi hanno invaso il suo villaggio. Nascosta in una credenza, assiste alla morte della sorella diciottenne, violentata e uccisa da alcuni soldati inglesi. In seguito a questo tragico evento, Giovanna viene mandata a vivere dagli zii in un villaggio vicino. Può sembrare alquanto improbabile che questa giovane ragazza innocente, che non era mai andata a scuola e non sapeva né leggere né scrivere, avrebbe un giorno condotto l'esercito francese alla vittoria sulla grande potenza inglese.

Eppure nel maggio del 1428, Giovanna scende in campo e si reca a Chinon per incontrare il Delfino.

In un primo momento, il re e i suoi sudditi non sanno cosa pensare delle parole di Giovanna. Informato sulle presunte "visioni" della ragazza, ma nutrendo al tempo stesso dei sospetti sulle sue intenzioni, Carlo incarica il suo migliore arciere, Jean D'Aulon, di prendere il suo posto. Arrivata al castello, Giovanna si accorge dello scambio e lo rivela apertamente, suscitando lo stupore del re che le concede un colloquio privato.

Queste le sue parole a Carlo:

"Vi porto notizie dal nostro Dio. Il Signore vi renderà il vostro regno, voi sarete incoronato a Reims e scaccerete i nostri nemici. In questo sono la messaggera di Dio: concedetemi la possibilità e io organizzerò l'assedio della città di Orléans".

Persuaso a credere alle parole di Giovanna, Carlo la mette a capo di un esercito con il quale raggiungere la vittoria.

Giovanna si presenta sul campo di battaglia con indosso un'armatura bianca e con un proprio vessillo.

L'apparizione impressiona profondamente entrambi gli eserciti, non abituati a vedere una donna impegnata nei combattimenti. Schierata nelle trincee al fianco dei suoi uomini, la Pulzella d'Orléans conduce alla vittoria i francesi, rinvigoriti e ispirati dal loro nuovo comandante.

Giovanna, determinata a sferrare un altro attacco, raduna nuovamente le truppe per liberare per sempre la città di Orléans dalla dominazione inglese. Nonostante il valore con cui viene condotto l'attacco, gli uomini del suo esercito, già esausti, perdono ogni speranza quando la ragazza viene colpita in pieno petto da una freccia. I francesi si ritirano e si prendono cura della giovane donna ferita.

Gli eserciti di Francia continuano a trionfare sugli inglesi, sempre più indeboliti, ma, ben presto, alla vista della carneficina causata dai numerosi scontri, Giovanna inizia a provare un profondo rimorso. Sopraffatta dall'entità del massacro, la Pulzella scrive al re d'Inghilterra proponendogli di ritirarsi.

​Come per miracolo l'esercito inglese si ritira. Si tratta di una vittoria sorprendente che consente l'incoronazione di Carlo a Reims.

Una volta incoronato, Carlo VII sembra pienamente soddisfatto. Non altrettanto Giovanna, che decide di continuare a combattere. Le sue truppe, ridottesi ormai da varie migliaia a poche centinaia di uomini, sono stanche e affamate.

Aulon la informa che non soltanto Carlo ha abbandonato l'intenzione di fare una guerra, ma sta ordendo dei piani per tradirla.

Contro ogni parere, la Pulzella fa volta verso Compiègne dove ha luogo una battaglia durante la quale viene fatta prigioniera dai Borgognoni, un gruppo di mercenari che sostengono gli inglesi.

Venduta al suo nemico, Giovanna si risveglia in una cella, abbandonata da tutti e in seguito viene accusata di eresia e di stregoneria.

Ha quindi inizio il processo per dimostrare che è una strega. Giovanna ne è devastata e comincia a perdere le speranze.

Poco prima che il processo si concluda, viene chiesto alla Pulzella di rinunciare ai suoi intenti passati e di giurare di non indossare più armi o abiti maschili, pena la morte sul rogo.

Giovanna si rifiuta di sottomettersi al giudizio di una corte inglese. La sua decisione fa di lei un'eretica impenitente e la destina a morte certa.

Nel maggio del 1431, Giovanna d'Arco venne bruciata sul rogo nella piazza del Mercato Vecchio di Rouen.

Se vuoi, leggi di piu' sulla storia e sulle avventure di Giovanna D'Arco.

 

 

Quale donna nella storia ha impersonificato meglio gli ideali di indipendenza, liberta', lotta alla discriminazione e forza femminile di Giovanno D'Arco?

 

 

Leggiamo insieme la storia dell'eroina francese che ha sacrificato la sua vita per lottare contro le ingiustizie e i pregiudizi del suo tempo.

Guarda il film (completo) capolavoro francese di Luc Besson girato nel 1999, che racconta la storia di Giovanna D'Arco qui.

 

 

Il film intero dura 150 minuti ed e' in lingua Italiana.

Qui a lato vedi il trailer cinematografico.

Le donne che hanno cambiato il mondo

 

 

Fare un elenco dettagliato e completo delle donne piu' importanti che la storia ha avuto richiederebbe molto spazio e tempo. Si veda qui: http://www.larderiaweb.it/joomla/le-donne-piu-importanti-della-storia.html

 

Possiamo citare tra le piu' famose:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rita Levi Montalcini

(Italia 1909-2012)

Medico, Neurologa e Premio Nobel per la Medicina

 

 

Marie Curie

(Polonia1867- 1934)

Chimico e Fisico, Premio Nobel per la Chimica e la Fisica

 

 

Margherita Hack

(Italia 1922)

Astrofisica

 

 

Rigoberta Menchu

(Guatemala 1959)

Premio Nobel per la Pace

 

 

Madre Teresa di Calcutta

(Albania-Calcutta 1910-1997)

Premio Nobel per la Pace

 

 

San Suu Kyi

(Birmania 1945)

Premio Nobel per la Pace

 

 

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8 Marzo: Festa della donna

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